giovedì 21 maggio 2009

SOCIAL LAB / LABORATORIO COPYLEFT FILE SHARING

partecipa anche il Kollettivo Spartaco Pn con il Laboratorio Copyleft/file Sharing...

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giovedì 12 marzo 2009

Pravisdomini Antifascista

Sullo sfondo della crisi economica e diuna società sempre più precarizzata, migliaia di lavoratori perdono il posto di lavoro. Il potere d’acquisto delle famiglie è sempre più basso e le risposte del governo del italiano sono solo slogan e demagogie. Il parlamento tutto, invece di proporre soluzioni concrete ai problemi reali, limita sempre di più i diritti dei lavoratori, attacca il diritto di Sciopero e quello di manifestare, opera tagli indiscriminati al settore pubblico (come nel caso eclatante di scuola e Università con la contro-riforma Gelmini), si prodiga in politiche repressive e razziste. Ciò non fa che aumentare il disagio economico e sociale, aumenta la percezione di insicurezza dei ceti popolari ed individua nel diverso un nemico da abbattere.

In questo quadro proliferano i gruppi dell’estrema destra neofascista che, con una propaganda populista e razzista, cercano di fare proseliti fra i giovani e i disoccupati.

In una società che sdogana la ronda come soluzione all’insicurezza, in uno stato in cui l’esercito può assumere dei compiti di polizia, con un governo che si appresta a inasprire la repressione contro il dissenso, le forze neofasciste si sentono legittimate a riuscire allo scoperto, con il loro razzismo e la loro violenza.

Oltre a rivendicare la superiorità della razza, sono i protagonisti di violenze contro i “diversi”, cavalcando la crescende xenofobia di stato. Oltre a rivendicare il fascismo ed il nazismo, il solo linguaggio che conoscono è quello delle cinghie, dei bastoni e delle lame.

Nella nostra provincia le loro attività sono ben note, i loro vigliacchi attacchi a compagni e a sedi di associazioni o partiti Antifascisti sono già stati registrati e denunciati.

Il 28 febbraio a Bergamo l’Italia ha assistito alla parata dei camerati, ben atrezzati di mazze e bastoni dal diametro di almeno un paio di dita. La polizia li ha scortati facendoli sfilare anche senza permesso. Il 9 marzo a Torino la polizia in tenuta antisommossa ha difeso la propaganda illegale dei fascisti universitari, pestando a sangue gli studenti lì radunati per protestare. Ai movimenti Antifascisti vengono sempre riservate manganellate e cariche, la maggior parte delle volte senza aver commesso alcun atto illegale. Piazza Navona ci ha insegnato come il fascista sia protetto e sovvenzionato dallo Stato.

GIUDICHIAMO LA MANIFESTAZIONE DI FORZA NUOVA SABATO A PRAVISDOMINI L’ENNESIMA COLLUSIONE TRA L’AUTORITA’ E QUESTE FORZE NEOFASCISTE. LA NOSTRA POSIZIONE, SEMPRE OSTILE A QUESTE FORZE, SI FARA’ SENTIRE.

Il nostro territorio dev’essere tutelato da queste sfilate, da queste manifestazioni fasciste! Come Antifascisti saremo compatti al fianco dei migranti, dei lavoratori, degli studenti. I fascisti non hanno cittadinanza nelle nostre città e nei nostri paesi, sono un corpo estraneo ed illegale, la loro presenza offende la Libertà conquistata con la fatica ed il sangue della Resistenza.

Ora e sempre Resistenza


giovedì 5 febbraio 2009

Foibe revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica. Contro il revisionismo storico.


Venerdì 06 febbraio ore 20.45
Presso la Casa del Popolo di Torre (PN) 
in via Carnaro 10


Introduce:
• Massimo Pin – A.N.P.I.

Con:
• Claudia Cernigoi – Ricercatrice storica
• Sandi Volk – Storico della Sezione storia della Biblioteca nazionale slovena e degli Studi di Trieste


La storia viene usata per l'oggi, per le esigenze politiche attuali. Si tratta di una campagna di intossicazione delle coscienze con riscritture, reinterpretazioni e falsità belle e buone, funzionali, da una parte, alla mobilitazione nazionalista, alla diffusione di stereotipi sciovinisti e razzisti, assunti ormai anche da buona parte del ceto politico di sinistra; dall'altra, alla criminalizzazione di chi oggi non si piega alle compatibilità del sistema capitalista. Tale campagna si concretizza anche nella legittimazione dei fascisti odierni, che diventano portatori di una ideologia come altre. Una ideologia dell'ordine, della sicurezza, autoritaria, fatta propria da buona parte del ceto politico autodefinitosi democratico. In questi anni molti si sono resi conto del significato della Giornata del Ricordo e molte sono state le iniziative per combattere questa campagna di intossicazione. E’, però, necessario combattere con maggiore efficacia, unendo le forze e le conoscenze. Questo convegno vuole essere un contributo in tal senso, non solo per rintuzzare e sbugiardare le menzogne che vengono propagandate, ma anche per fare un passo avanti per riappropriarci, nella sua interezza, della nostra storia.




Aderiscono all’iniziativa: Casa del Popolo di Torre, Circolo ARCI ”Tina Merlin” – Montereale Valcellina, Ass. naz. di amicizia Italia-Cuba Circolo “Gino Donè” di Pordenone, Giovani Comunisti di Pordenone, Collettivo Comunista “Bertolt Brecht” – Veneto Orientale, Kollettivo Spartaco.



mercoledì 14 gennaio 2009

Comunicato Stampa post-manifestazione di Sabata 10 Gennaio

Questo comunicato nasce in risposta ed in osservazione degli articoli apparsi sul vostro giornale domenica 11 gennaio, il giorno dopo la nostra manifestazione in favore del popolo palestinese.
Vogliamo dissociarci e criticare le notizie faziose e superficiali che si ha avuto modo di leggere.


Siamo rimasti particolarmente colpiti dalla feroce strumentalizzazione con la quale Voi soli avete descritto la partecipazione dei bambini al corteo,”Iniettati d'odio” praticamente già dei piccoli kamikaze in erba.
I bambini, colorati, italiani e di diverse nazionalità, non portavano alcun segno d'odio o anti-israeliano: la bandiera palestinese, come dichiarato più volte durante la manifestazione, è oramai simbolo di ogni popolo resistente che lotta per la sua libertà e indipendenza.
Gli unici che “iniettano odio” e discriminazione, non sono certo dei bambini, ma quei partiti che quotidianamente incitano all'odio, alla xenofobia e all'esclusione del diverso.


Al di là del contenuto è stato un peccato che il giornale non abbia riconosciuto un corteo dove si annullavano tutte le differenze, giovani e adulti, italiani e migranti, studenti e lavoratori.
Un messaggio umano che ci poneva tutti sullo stesso piano, rendendoci tutti palestinesi, studenti e cittadini del mondo, insieme donne e uomini liberi.


La laicità della manifestazione non è stata intaccata dalla preghiera pronunciata da alcuni dei manifestanti. La preghiera per i defunti non può offendere: avendola accettata dimostriamo la forza della democrazia sulla teocrazia, che quei partiti non accettano.
“CHE VINCA LA RAGIONE E NON LA RELIGIONE” è stato ripetuto più volte, ma evidentemente era più comodo omettere.

Il corteo è stato anche un momento di riappropriazione civile dello spazio pubblico, non abbiamo più calpestato il suolo di un centro commerciale, ma il suolo di un agorà politica partecipata, che deve ritornare alla gente in quanto cittadina e non più solo consumatrice.
Numerose tra l'altro le imprecisioni, in particolare l'attribuzione di dichiarazioni (già di per sé mal poste) mai rilasciate, come nel caso clamoroso di Elena.

Vogliamo concludere il nostro comunicato con lo slogan non riportato, nonostante sia stato urlato in continuazione e mostrato fisicamente con i nostri corpi: PALESTINA LIBERA!

È comodo aver voluto sentire solo Allah Akbar per scopi giornalistici, mettendo tutto sul piano meramente religioso e prestando il fianco alle polemiche dei soli noti, cercando di stravolgere il significato politico della nostra manifestazione.

Sperando che almeno questo comunicato, congiunto e condiviso, sia preso in considerazione, nel rispetto dei singoli ruoli.

Collettivo AUT pn e Kollettivo Spartaco pn

domenica 11 gennaio 2009

Interventi del 10 gennaio - Manifestazione in solidarietà del Popolo e della Resistenza Palestinese

Oggi siamo qui per esprimere la nostra contrarietà più totale a quello che sta succedendo in medio oriente.
Mi riferisco al vergognoso, ingiusto, cinico e spietato attacco che l’esercito israeliano sta portando avanti da numerosi giorni; le scuse usate da Israele per giustificarsi sono il chiaro segnale dell’indole arrogante e belligerante di questo stato, formato per volontà delle Nazioni Unite e dotato dai paesi occidentali, tra cui l’Italia, di un sistema di armamenti molto sofisticato e tra i più potenti al mondo.
Israele, con il suo espansionismo imperialista, ha, in passato, violato ripetutamente le numerose risoluzioni ONU senza mai essere punito; inoltre, durante i 6 mesi che dovevano essere di tregua, ha bloccato la possibilità di uscire in mare ai pescherecci palestinesi togliendo loro così questa fonte di sopravvivenza; ha ucciso un palestinese di 22 anni; ha impedito agli aiuti umanitari (e cioè cibo e medicinali) di arrivare nei territori palestinesi e, dopo l’elezione di Hamas a Gaza, ha imposto da due anni un embargo totale ad una popolazione che soffre fame, sete e malattia, e oggi ancor di più visto che i missili israeliani colpiscono indifferentemente ospedali, scuole, mercati e luoghi della vita pubblica.
A quanto pare l’esercito israeliano si gloria dell’umiliare sul campo i suoi avversari, senza però vedere che i suoi avversari non sono armati come loro, nè sono addestrati come loro; questa non è guerra, è massacro e i bollettini di guerra lo confermano: non possiamo credere che la falsa affermazione di guerra difensiva possa motivare la morte di quasi 1000 palestinesi e di oltre 3000 feriti (nella maggioranza bambini, donne e ragazzi) a fronte di 11 israeliani morti, di cui 3 uccisi dai loro stessi commilitoni.
Siamo accanto e solidali con il popolo palestinese, che da decenni subisce una lenta ma inesorabile avanzata e occupazione territoriale e militare da parte degli israeliani.
Chiediamo la cessazione immediata delle azioni di guerra e il passaggio degli aiuti umanitari ad una popolazione allo stremo, chiediamo il ritiro di Israele da tutti i territori occupati, come unica possibilità di poter ricominciare a parlare di pace durevole e di fine delle ostilità da entrambe le parti. L’occupazione genera odio e terrorismo.
Sosteniamo insieme la resistenza palestinese, per il rispetto della vita e per il diritto di ogni popolo a vivere in pace nella sua terra.
ORA E SEMPRE RESISTENZA!




michele del re - emergensi









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In queste ore il volto delle città della Striscia di Gaza sta cambiando.
Una storia fatta di miseria, sussulti e voglia di libertà sta sparendo sotto le macerie, la polvere ed il sangue.
È facile morire a Gaza oggi in poco tempo, in maniera fulminea e quasi indolore ma sicuramente non si muore solo da ora, si muore e si continuerà a morire fino alla fine della belva armata che oggi ha il nome di Israele. La cifra delle vittime innocenti continua a salire, continua a crescere sotto i bombardamenti che non risparmiano moschee, chiese, scuole ed ospedali… fondamentali obiettivi militari dicono.
Pensate a come le associazioni animaliste nel Mondo reagirebbero all’uccisione di gattini messi dentro una scatola e schiacciati senza pieta, con tutta la freddezza possibile. Ebbene, questo è successo non molte ore fa!
Israele ha rinchiuso centinaia di civili, di cui decine di bambini, in una scuola come in una scatola e poi l'ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quali sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Assistiamo alla squallida giustificazione di falsi intellettuali quali Amos Oz che, ad ogni guerra, si offrono volontari nello sforzo militare israeliano, senza neanche l’arruolamento ufficiale. Il loro compito fondamentale è quello di fornire delle giustificazioni alle offensive israeliane a tutto il mondo “progressista” e alla sinistra sionista che appoggia il governo di Olmert.
Ma c’è anche l’Egitto in campo, servo e complice dell’attacco dello stato Israeliano, che apre le frontiere per far uscire i pochi testimoni oculari stranieri e che le chiude per evitare l’esodo biblico dei semiti palestinesi e l’arrivo dei medicinali.
La Striscia in pratica è diventata una via di mezzo tra una riserva indiana e un campo di concentramento, con conseguente sterminio. I Palestinesi sono i degni eredi degli Ebrei rinchiusi ed uccisi dalla ferocia Nazista, vivono da 60anni un lento olocausto doloroso culminato con i lunghi mesi di embargo imposto da Israele alla Striscia.
Qualcuno, come gli integerrimi intellettuali “progressisti” dovrebbe domandarsi perché Hamas, che al di là di tutto è legittimata a governare il suo territorio, lanci i razzi kassam su Sderot e le zone limitrofe… credo sia lecito arrabbiarsi quando con un embargo (che, attenzione, è precedente a l’invasione) non arrivano più beni di prima necessità, cibo e medicine. Senza contare che una barca di Medici senza frontiere con un membro italiano a bordo, carica di medicine e cibo, è stata presa a cannonate dalla flotta Israeliana.
È chiaro e lampante quindi il progetto del governo israeliano, il progetto della matrice culturale che c’è dietro lo stato di Israele. La sua bandiera, con una stella che merita ben di più di stare su di una bandiera d’odio, ha due chiare linee blu…il Nilo e l’Eufrate, i confini “naturali” insomma. È questa non si sta dimostrando una leggenda.
Barak, Olmert, Livni e Ashkenazi un giorno dovranno rispondere di crimini di guerra davanti a una corte di giustizia, come altri criminali. Di conseguenza, è un nostro dovere continuare ad informare sui loro atti e dichiarazioni per essere sicuri che paghino per i massacri che hanno ordinato e commesso.
Non dobbiamo aver paura di prendere le parti dell’oppresso, non dobbiamo avere paura di prendere le parti di chi viene costantemente privato della Libertà, privato della Dignità, privato di un Futuro, mandato al macello. Qui oggi infatti, da antifascisti, esprimiamo e raccontiamo la nostra vicinanza alla resistenza contro l’occupazione di Gaza e della Palestina, la nostra vicinanza ad un popolo meticcio e multi religioso, cristiano e mussulmano, ebreo ed armeno. Infatti non commetteremo mai l’errore di essere antisemiti, in quanto i palestinesi tutti sono semiti, ne anti-ebraici, in quanto distinguiamo bene la differenza tra una fede, un popolo ed uno stato. Quello che ci dispiace è che pure il capo dello stato italiano Napolitano commetta errori del genere.
Per la Libertà della Palestina e per il sacro diritto all’autodeterminarsi, i Palestinesi fanno bene a resistere, fanno bene a non arrendersi ai carri armati, fanno bene a pretendere di fronte ad una storia in cui uno stato ha preteso tutto e fondato tutto sulla violenza.
Nell’immediato è necessario lavorare e sperare nel ritiro dell’esercito omicida di Israele e sarebbe ben più di una tregua. Nell’immediato è necessario premere sui governi affinchè disconoscano lo stato sionista e riconoscano la legittima lotta per la Libertà della Palestina dove non sia importante ne la religione, ne tantomeno l’etnia.
Quindi oggi, noi tutti, da antifascisti riconosciamo ed appoggiamo la lotta dei Popoli oppressi, la lotta contro i veri stati canaglia sponsorizzati dall’imperialismo di sempre, sosteniamo un mondo un mondo libero dal vero terrorismo… quello degli Stati!



ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Simone Gimona - GiMs

martedì 6 gennaio 2009

Comunicato in vista della manifestazione del 10 Gennaio in difesa della Resistenza e del Popolo Palestinese




Il Kollettivo Spartaco annuncia ufficialmente che si riapre la discussione riguardo la situazione degli ultimi giorni in Palestina, ma soprattutto riguardo l'intenzione di promuovere nuove iniziative su questo tema a Pordenone.

Il Kollettivo Spartaco ed il Collettivo AUT indicono dunque un'altra manifestazione per SABATO 10 GENNAIO 2009.

Non possiamo stare in silenzio: l'indignazione per le ultime notizie deve spingerci a scendere nuovamente in piazza per gridare ancora una volta il nostro no all'Occupazione della terra Palestinese, ai genocidi e alla terribile ingiustizia che da oramai più di sessant'anni sta colpendo questo popolo.

Le ultime notizie dalla Palestina danno ancora di morti innocenti, di bambini uccisi dalla paura delle bombe (una bambina di 5 anni in questo nostro fine settimana di festa è morta d'infarto per il terrore dei bombardamenti). Le più allarmanti danno dell'UTILIZZO DI ARMI AL FOSFORO BIANCO E CHIMICHE su Gaza!

Manifestiamo la nostra vicinanza al popolo palestinese, popolo resistente e a tutti i popoli in lotta per la libertà e la giustizia nelle loro terre!

Non stiamo in silenzio: se l'antifascismo è la nostra unica legge è il momento di dire basta alle azioni ingiuste commesse in questi termini!

Stiamo con i Palestinesi, stiamo con la lotta, stiamo con l'antifascismo!


Marta per il Kollettivo Spartaco PN

lunedì 5 gennaio 2009

Comunicato post Sit-in Palestina

Maniago, 04 Gennaio 2009

A Pordenone si è svolto un sit in itinerante organizzato da noi ragazzi del Kollettivo Spartaco di Pordenone con la partecipazione del Collettivo Studentesco Aut e di altri movimenti e associazioni della città.

Questo sit in intinerante è stato organizzato sull’onda delle proteste mondiali contro l’occupazione del territorio palestinese da parte dello Stato di Israele, i suoi bombardamenti, e le violenze sul popolo palestinese, che si sono aggiunte in modo estremamente drammatico in questi ultimi giorni con i bombardamenti su Gaza.

L’evento ha avuto la partecipazione di una settantina di persone che attraversando la città da Piazza Maestri del Lavoro, passando per Piazza Cavour, ha cantato slogan di fratellanza al popolo palestinese resistente e ha suonato con tromba e tamburo il “Silenzio” per ricordare i più di 500 morti palestinesi.
Andrea Cadamuro "Cada" per il Kollettivo Spartaco