domenica 11 gennaio 2009

Interventi del 10 gennaio - Manifestazione in solidarietà del Popolo e della Resistenza Palestinese

Oggi siamo qui per esprimere la nostra contrarietà più totale a quello che sta succedendo in medio oriente.
Mi riferisco al vergognoso, ingiusto, cinico e spietato attacco che l’esercito israeliano sta portando avanti da numerosi giorni; le scuse usate da Israele per giustificarsi sono il chiaro segnale dell’indole arrogante e belligerante di questo stato, formato per volontà delle Nazioni Unite e dotato dai paesi occidentali, tra cui l’Italia, di un sistema di armamenti molto sofisticato e tra i più potenti al mondo.
Israele, con il suo espansionismo imperialista, ha, in passato, violato ripetutamente le numerose risoluzioni ONU senza mai essere punito; inoltre, durante i 6 mesi che dovevano essere di tregua, ha bloccato la possibilità di uscire in mare ai pescherecci palestinesi togliendo loro così questa fonte di sopravvivenza; ha ucciso un palestinese di 22 anni; ha impedito agli aiuti umanitari (e cioè cibo e medicinali) di arrivare nei territori palestinesi e, dopo l’elezione di Hamas a Gaza, ha imposto da due anni un embargo totale ad una popolazione che soffre fame, sete e malattia, e oggi ancor di più visto che i missili israeliani colpiscono indifferentemente ospedali, scuole, mercati e luoghi della vita pubblica.
A quanto pare l’esercito israeliano si gloria dell’umiliare sul campo i suoi avversari, senza però vedere che i suoi avversari non sono armati come loro, nè sono addestrati come loro; questa non è guerra, è massacro e i bollettini di guerra lo confermano: non possiamo credere che la falsa affermazione di guerra difensiva possa motivare la morte di quasi 1000 palestinesi e di oltre 3000 feriti (nella maggioranza bambini, donne e ragazzi) a fronte di 11 israeliani morti, di cui 3 uccisi dai loro stessi commilitoni.
Siamo accanto e solidali con il popolo palestinese, che da decenni subisce una lenta ma inesorabile avanzata e occupazione territoriale e militare da parte degli israeliani.
Chiediamo la cessazione immediata delle azioni di guerra e il passaggio degli aiuti umanitari ad una popolazione allo stremo, chiediamo il ritiro di Israele da tutti i territori occupati, come unica possibilità di poter ricominciare a parlare di pace durevole e di fine delle ostilità da entrambe le parti. L’occupazione genera odio e terrorismo.
Sosteniamo insieme la resistenza palestinese, per il rispetto della vita e per il diritto di ogni popolo a vivere in pace nella sua terra.
ORA E SEMPRE RESISTENZA!




michele del re - emergensi









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In queste ore il volto delle città della Striscia di Gaza sta cambiando.
Una storia fatta di miseria, sussulti e voglia di libertà sta sparendo sotto le macerie, la polvere ed il sangue.
È facile morire a Gaza oggi in poco tempo, in maniera fulminea e quasi indolore ma sicuramente non si muore solo da ora, si muore e si continuerà a morire fino alla fine della belva armata che oggi ha il nome di Israele. La cifra delle vittime innocenti continua a salire, continua a crescere sotto i bombardamenti che non risparmiano moschee, chiese, scuole ed ospedali… fondamentali obiettivi militari dicono.
Pensate a come le associazioni animaliste nel Mondo reagirebbero all’uccisione di gattini messi dentro una scatola e schiacciati senza pieta, con tutta la freddezza possibile. Ebbene, questo è successo non molte ore fa!
Israele ha rinchiuso centinaia di civili, di cui decine di bambini, in una scuola come in una scatola e poi l'ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quali sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Assistiamo alla squallida giustificazione di falsi intellettuali quali Amos Oz che, ad ogni guerra, si offrono volontari nello sforzo militare israeliano, senza neanche l’arruolamento ufficiale. Il loro compito fondamentale è quello di fornire delle giustificazioni alle offensive israeliane a tutto il mondo “progressista” e alla sinistra sionista che appoggia il governo di Olmert.
Ma c’è anche l’Egitto in campo, servo e complice dell’attacco dello stato Israeliano, che apre le frontiere per far uscire i pochi testimoni oculari stranieri e che le chiude per evitare l’esodo biblico dei semiti palestinesi e l’arrivo dei medicinali.
La Striscia in pratica è diventata una via di mezzo tra una riserva indiana e un campo di concentramento, con conseguente sterminio. I Palestinesi sono i degni eredi degli Ebrei rinchiusi ed uccisi dalla ferocia Nazista, vivono da 60anni un lento olocausto doloroso culminato con i lunghi mesi di embargo imposto da Israele alla Striscia.
Qualcuno, come gli integerrimi intellettuali “progressisti” dovrebbe domandarsi perché Hamas, che al di là di tutto è legittimata a governare il suo territorio, lanci i razzi kassam su Sderot e le zone limitrofe… credo sia lecito arrabbiarsi quando con un embargo (che, attenzione, è precedente a l’invasione) non arrivano più beni di prima necessità, cibo e medicine. Senza contare che una barca di Medici senza frontiere con un membro italiano a bordo, carica di medicine e cibo, è stata presa a cannonate dalla flotta Israeliana.
È chiaro e lampante quindi il progetto del governo israeliano, il progetto della matrice culturale che c’è dietro lo stato di Israele. La sua bandiera, con una stella che merita ben di più di stare su di una bandiera d’odio, ha due chiare linee blu…il Nilo e l’Eufrate, i confini “naturali” insomma. È questa non si sta dimostrando una leggenda.
Barak, Olmert, Livni e Ashkenazi un giorno dovranno rispondere di crimini di guerra davanti a una corte di giustizia, come altri criminali. Di conseguenza, è un nostro dovere continuare ad informare sui loro atti e dichiarazioni per essere sicuri che paghino per i massacri che hanno ordinato e commesso.
Non dobbiamo aver paura di prendere le parti dell’oppresso, non dobbiamo avere paura di prendere le parti di chi viene costantemente privato della Libertà, privato della Dignità, privato di un Futuro, mandato al macello. Qui oggi infatti, da antifascisti, esprimiamo e raccontiamo la nostra vicinanza alla resistenza contro l’occupazione di Gaza e della Palestina, la nostra vicinanza ad un popolo meticcio e multi religioso, cristiano e mussulmano, ebreo ed armeno. Infatti non commetteremo mai l’errore di essere antisemiti, in quanto i palestinesi tutti sono semiti, ne anti-ebraici, in quanto distinguiamo bene la differenza tra una fede, un popolo ed uno stato. Quello che ci dispiace è che pure il capo dello stato italiano Napolitano commetta errori del genere.
Per la Libertà della Palestina e per il sacro diritto all’autodeterminarsi, i Palestinesi fanno bene a resistere, fanno bene a non arrendersi ai carri armati, fanno bene a pretendere di fronte ad una storia in cui uno stato ha preteso tutto e fondato tutto sulla violenza.
Nell’immediato è necessario lavorare e sperare nel ritiro dell’esercito omicida di Israele e sarebbe ben più di una tregua. Nell’immediato è necessario premere sui governi affinchè disconoscano lo stato sionista e riconoscano la legittima lotta per la Libertà della Palestina dove non sia importante ne la religione, ne tantomeno l’etnia.
Quindi oggi, noi tutti, da antifascisti riconosciamo ed appoggiamo la lotta dei Popoli oppressi, la lotta contro i veri stati canaglia sponsorizzati dall’imperialismo di sempre, sosteniamo un mondo un mondo libero dal vero terrorismo… quello degli Stati!



ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Simone Gimona - GiMs

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